Sabrina Brazzo e la dislessia
Sabrina Brazzo è una ballerina che ha danzato sui palcoscenici dei teatri più prestigiosi del mondo.
Sabrina qualche anno fa ha cominciato a sentire parlare di dislessia e come accade per molti adulti non diagnosticati capisce subito. Quando Sabrina Brazzo riconosce di essere “preziosa” decide di raccontare la sua storia in uno spettacolo, un “racconto” in danza e musica, che possa girare l’Italia, perché si capisca che i bambini dislessici devono essere messi in grado di imparare, aiutati nella diversità ed unicità di ognuno.
“La mia vita d’artista. Storie di ordinaria e straordinaria dislessia” è il titolo dello spettacolo che Sabrina Brazzo ha messo in scena il 25 maggio a Milano.
La mia vita d’artista narra il percorso formativo di una danzatrice che, partendo dalla preparazione di base classica, cerca di arricchire le proprie capacità espressive attraverso lo studio di altre tecniche. Con onestà e coraggio, Sabrina Brazzo mette in scena la propria difficile condizione di artista dislessica.
Quella di Sabrina Brazzo non è la ‘semplice’ storia di una bimba che comincia a studiare danza fino a realizzare, tra i soliti alti e bassi, il sogno di diventare prima ballerina. È la storia di una donna con una volontà di ferro, che a lungo si è sentita diversa dagli altri. La dislessia la faceva sentire un passo indietro rispetto ai suoi compagni di scuola, ma lei ha compreso che la danza poteva essere lo spazio dove esprimere il suo talento. Anche in sala da ballo le difficoltà non sono mancate, ma Sabrina ha superato con testardaggine tutti gli ostacoli. La danzatrice di Portogruaro si è diplomata alla Scala, dov’è diventata prima ballerina, per poi calcare i palcoscenici più famosi al mondo, dall’Opéra di Parigi al Covent Garden di Londra, dal Metropolitan di New York, al Marijnskj di San Pietroburgo, e ancora il Bolshoi di Mosca e il Theatro Municipal di Rio de Janeiro. Interprete dei ruoli principali dei titoli più celebri del repertorio classico e moderno, ha danzato anche per originali progetti a fianco di Giovanni Allevi (special guest nel videoclip “Go with the Flow”), Vasco Rossi (“Albachiara”, ma anche nel balletto alla Scala “L’altra metà del Cielo” con le coreografie e regia di Martha Clarke), Malika Ayane (nel videoclip “Ricomincio da qui”), Roberto Bolle nei vari “Bolle and Friends” a partire dal 2008 e per numerose iniziative legate all’alta moda. Un lungo cammino del quale non ha dimenticato le sofferenze iniziali, rivissute in uno spettacolo coraggioso, “La mia vita d’artista”, attraverso cui ha lanciato un messaggio importante: i bambini dislessici devono essere messi in grado di imparare, supportati nella diversità e unicità di ciascuno.
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20 Settembre 2018