Antoniou Platon e la dislessia
Antoniou Platon: Il fotografo dei grandi, fotografo e storyteller inglese di origini greche.
È difficile restare coi piedi per terra quando l’obiettivo deve inquadrare le stelle. “Il mio compito è quello di umanizzare le statistiche: rendere un Re, un Capo di Stato o un personaggio famoso più umani”. Così Antoniou Platon, fotografo nativo della greca Paros, descrive il suo compito dietro la macchina. Fin dai suoi primi scatti, Platon ebbe una visione ben chiara di ciò che avrebbe voluto e potuto comunicare al mondo esterno. La dislessia che lo accompagnò fin dalla nascita gli permise di esplorare il mondo attraverso nuovi canali interpretativi, per restituire la realtà filtrata dalla sua visione. Quest’ultima venne ridotta all’essenza, quella più pura, che può stupire lo spettatore per la sua infinità. Anche un volto diventa così la porta d’ingresso per nuove letture e riflessioni, perché non resta che quello da osservare.
E’ riuscito a fotografare tutti i potenti del mondo, anzi quasi tutti, solamente un politico “potente” è riuscito a fuggire dalla macchina fotografica di Platon Antoniou. I suoi ritratti sono particolari e interessanti allo stesso tempo, tutti primi piani che fanno emergere la realtà della persona fotografata. La composizione dei suoi scatti è simile in ogni foto, ma da l’impressione come se ogni volta fosse diversa. Far uscire fuori il lato umano di tutti i potenti, da Putin a Berlusconi, da Saddam a Stallone, questa è la missione del fotografo greco. Nella sua giovane ma lunga carriera è riuscito a fotografare praticamente tutte le persone più influenti di questo secolo, tranne una: Sarkozy.
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20 Settembre 2018